giovedì 28 agosto 2014

Cartoline

Nei giorni scorsi è mancato Silvano, grande appassionato di montagna e immancabile insieme alla sua Signora ad ogni serata dove si parlava di alpinismo.Tra me e me lo definivo "l'uomo delle cartoline" perchè mi regalava sempre immagini che evidentemente erano "doppie" nella sua incredibile collezione. Grazie Silvano. Conoscerti è stato un grande onore. Essere stato ospite a casa tua quel pomeriggio un regalo che conserverò per sempre insieme alle tue cartoline

lunedì 18 agosto 2014

Fiaccole

In occasione del 60° anniversario di fondazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, la stazione di Livinallongo ha proposto una fiaccolata sul ciglio delle bancate rocciose di Sourasass nel comprensorio di Portavescovo. Grazie all'ottima visibilità il risultato a valle è stato molto apprezzato



lunedì 11 agosto 2014

Approfondimento e curiosità

Sulla relazione di www.vienormali.it leggo testualmente:
Il Monte Triglav con 2864 m è la più alta cima delle Alpi Giulie e della Slovenia, di cui è monumento nazionale. Il monte si trova nel mezzo del parco nazionale omonimo. Sulla sommità dal 1895 si trova un caratteristico bivacco chiamato Aljavez stolp (torre di Aljaz). Il monte è un simbolo dell'identità slovena, è rappresentato in forma stilizzata nello stemma nazionale, nella bandiera e nella moneta slovena da 50 centesimi di euro; inoltre secondo la tradizione ogni sloveno una volta nella vita dovrebbe salire sulla cima del Tricorno. Il nome secondo la tradizione deriva appunto dalla sua forma a tre punte (Triglav significa tre teste).

La cresta sommitale del Triglav lungo la via normale sempre molto frequentata

Rileggendo parte del libro "Legato ma libero" di Patrick Berhault  (Vivalda editore-collana i licheni) nel quale l'alpinista francese racconta della sua traversata delle Alpi da est ad ovest compiuta nel 2000 insieme ad alterni compagni di cordata trovo questa simpatica descrizione:
Dopo aver scalato la parete nord raggiungiamo molto rapidamente la cresta orizzontale che segna l'uscita della via e sempre slegati proseguiamo lungo la cresta terminale. Sulla vetta, dove approdiamo verso le sedici, c'è folla. E' incredibile quanta gente può frequentare il Triglav in una bella domenica d'estate! Che contrasto d'atmosfera rispetto alla severità della parete nord! La gente canta, ride, beve...si dedica anche a pratiche sorprendenti. Ad esempio, tradizione vuole che la persona che raggiunge la sommità per la prima volta venga frustata in tre riprese con anelli di fettuccia!
In discesa ci esercitiamo al salto della cavallina acrobatico lungo la via normale attrezzata a ferrata. Credo di non aver mai incontrato tanta gente in montagna. Al rifugio ci spiegheranno che in Slovenia chi non ha salito il Triglav, autentico massicio simbolo della nazione, non viene considerato un cittadino sloveno degno di questo nome.

Pratiche sorprendenti in cima (valide solo per i cittadini sloveni!!)

sabato 9 agosto 2014

Triglav 2864 m

Siamo arrivati in cima al Triglav questa mattina alle 8 e 20. C'è tantissima gente.

Vetta del Triglav

venerdì 8 agosto 2014

Direzione Est

Siamo al Triglavski dom un rifugio alla base del Triglav in Slovenia. Domani mattina saliremo su questa cima simbolo della nazione slovena.

 Triglavski dom (2515 m)

 Il Triglav

Tramonto dal Trivlaski dom

sabato 2 agosto 2014

La vetta non si conquista

La montagna nel passato non era considerata come attualmente, spesso era stata assegnata a qualche divinità che non andava disturbata. E' solo di recente che la montagna è diventata un terreno praticabile per la specie umana. Quando tutte le terre erano state in qualche modo mappate, circoscritte, ci si avvia verso la montagna, l'ultimo paragrafo della geografia. E' un noto cartografo che diede il nome all'Everest, un geodeta inglese, che misurò da lontano la vetta e la giudicò la più alta. L'alpinismo ha reso la montagna un luogo da poter scavalcare, attraversare, le ha rese intime alla specie umana.
A differenza di un'isola in cui si può abitare, sulla cima di una montagna bisogna stare poco, è un luogo inospitale, ogni alpinista sa che c'è una linea oltre alla quale è pericoloso stare, è la zona della morte, dai sette-ottomila metri in su. L'alpinista può essere indifferente alla vetta, quanti arrivano all'ultima cengia e si fermano? Spesso si può semplicemente decidere di superare la difficoltà e di fermarsi.
Non mi piace parlare di "conquista" quando si parla di montagna. Non c'è nessuna possibilità di misurare la nostra forza con l'immensità schiacciante delle forze di natura, siamo in inferiorità fisica. Quello che può succedere in una bella giornata, in cui le condizioni della montagna concedono un lasciapassare provvisorio, lo possiamo considerare al massimo un "pareggiare" non certo di "conquistare" la montagna, che rimanda invece ad un abuso di confidenza con l'immenso (Erri De Luca)

venerdì 1 agosto 2014

Tempo instabile

Prima il temporale e il diluvio poi un timido arcobaleno. Per concludere un tramonto da brivido.
Tra le due foto riportate sotto c'è lo spazio temporale di 33 minuti.