domenica 27 luglio 2014

Record abbattuti

Siamo alla seconda edizione ma è già tempo di record.
Urban Zemmer (Team La Sportiva) sale da Livinallongo al Col di Lana in 33:42 migliorando il proprio tempo. Tra le donne Rossi Francesca (Team La Sportiva) polverizza il precedente record è ferma il cronometro sul tempo di 42:42.

Urban Zemmer a metà percorso (arrivo della mini vertical)
Foto Sabrina S.

sabato 26 luglio 2014

Vigilia di pioggia

La pioggia ha caratterizzato buona parte della vigilia di questa seconda edizione della "vertical Col de Lana"in perfetta sintonia con l'andamento climatico della stagione. E' prevista però una finestra di bel tempo che fa ben sperare. Ai nastri di partenza nomi interessanti di questa specialità provenienti anche da paesi esteri come la Svizzera, la Norvegia, l' Austria e perfino Argentina. Buona vertical a tutti anche a coloro che hanno lavorato tantissimo per l'organizzazione.


mercoledì 23 luglio 2014

Vertical Col di Lana

Domenica 27 luglio 2014
VERTICAL KM COL DI LANA 1000 m in 2 km 
Partenza ore 10:00 dalla piazza di Pieve di Livinallongo

Novità 2014:
MINI VERTICAL
gara per ragazzi dagli 8 ai 15 anni da Pieve di Livinallongo alla località "Prade"
Dislivello 350 m. Partenza ore 10:15 dalla piazza di Pieve di Livinallongo

secondo tratto della "Vertical"

giovedì 17 luglio 2014

Ripristinato



Dopo le forti e non ancora dimenticate precipitazioni nevose dello scorso inverno, anche il cartello che segnala la palestra di roccia "Sas de Beita" vicino al castello di Andraz aveva ceduto. Questo pannello informativo era stato realizzato dalla Sezione del Cai di Livinallongo e dal Soccorso Alpino della locale stazione in ricordo di un assiduo frequentatore di quel luogo.
Oggi il cartello che riporta un dipinto di Felice Grones di Arabba è stato ripristinato a cura del Comune di Livinallongo.

Riporto un link che vi aiuterà a conoscere questo luogo

http://www.clicktoclimb.it/guida-andraz-belluno

mercoledì 16 luglio 2014

Arabba Fodom Dolomites

Un video su youtube da vedere assolutamente (ricerca con la parola Arabba Fodom)

https://www.youtube.com/watch?v=CVXHpNK6EM4


sabato 12 luglio 2014

Visite guidate

Dal 21 luglio al 31agosto sono previste delle visite guidate al Castello di Andraz:
martedì e  giovedì alle 14:30, 15:30 e 16:30

Il Castello è comunque aperto dal 21 giugno al 14 settembre 2014
Dal 21 giugno al 20 luglio e dal 1 settembre al 14 settembre:
aperto da martedì a domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00
Dal 21 luglio al 31 agosto:
aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 con orario continuato
Per informazioni e prenotazioni telefonare al n. +39 334 3346680

www.castellodiandraz.it



martedì 8 luglio 2014

Michel Darbellay

ll mondo aveva appena saputo che «l’orco aveva respinto il mostro». L’Orco è l’Eiger, la sua parete Nord, una delle più lunghe e difficili di tutto l’arco alpino, un simbolo del coraggio alpinistico. E il «mostro» era Walter Bonatti. Nel 1963 uno dei più granmdi alpinisti di sempre era all’apice della sua carriera di scalatore. Era il «re» del Monte Bianco e da solo aveva affrontato con successo il Petit Dru, un pilastro di granito verticale che faceva parte delle vie impossibili. In quell’agosto del 1963 una piccola frana si staccò appena sopra il poderoso piede della Nord dell’Eiger e un sasso ferì Bonatti. La rinuncia fece il giro del pianeta. 

Qualche giorno dopo, in modo molto meno appariscente, un’altra notizia si diffuse: un uomo da solo era riuscito a scalare quella parete, la guida alpina svizzera Michel Darbellay. Arrampicò a fatica (la parete era ancora in parte ghiacciata e innevata) cercando di tenere fede alla linea aperta nel 1938 dalla cordata austro-tedesca di Heckmair. Bivaccò a qualche centinaio di metri dalla cima che poco al di sotto dei quattromila (3.974) e poi sbucò nel sole del mattino. Quando rientrò disse: «È una grande montagna… sono morto di stanchezza». E si addormentò. Una resa vittoriosa. 

Michel Darbellay è morto a 79 anni lo scorso giugno. Era di Orsières, il paesone ai piedi della lunga salita verso il valico del Gran San Bernardo. Il suo rifugio era una baita a La Fouly. Uomo sereno, di poche parole, umile, lontano dalle celebrazioni. Non commercializzò mai la sua fama. Una vita dedicata alla montagna, da pastorello di mandrie nella Val Ferret svizzera fino alle grandi imprese come quella Nord sfuggita a Bonatti. Quel giorno di agosto del 1963 uscì di casa inseguito da una mamma ansiosa che gli chiedeva dove andasse: «Tranquilla vado alla raccolta delle albicocche». 

L’attrezzatura era già in auto e il suo obiettivo era la Nord dell’Eiger. Sapeva che da solo sarebbe stata una grande avventura e soprattutto sapeva che aveva già superato pareti più difficili dal punto di vista delle difficoltà tecniche. Ma la lunghezza, soprattutto gli imprevisti, quali i coni d’ombra con il velo di ghiaccio e la caduta di pietre, erano e rimangono i problemi del paretone dell’Orco.

da "La Stampa" del 02/07/2014 - E. Martinet

Anderl Heckmair e Michele Darbellay



lunedì 7 luglio 2014

Intramontabile

Testo di Michela Canova tratto dal blog altitudini.it
"Spesso sprechiamo i superlativi attribuendoli con facilità, invece definire Luisa Iovane una fortissima alpinista è ancora riduttivo. Parlare con lei della sua vita è attraversare il periodo di trasformazione dell’alpinismo, dalla dura conquista dell’alpe scarponi ai piedi, alle quasi impossibili salite strapiombanti in scarpette leggere, ma è anche riavvicinarsi a un vero stile di vita, oggi forse difficilmente riproponibile, fatto di estati intere passate sulle Dolomiti a scalare, armati di puro, libero divertimento, regolato però da un’etica ferrea. Sorriso e rigore.Nata a Mestre nel 1960, fin da bambina percorre i sentieri di montagna, per iniziare a mettere le mani sulla roccia in falesia appena quattordicenne, avviandosi così a riempire il suo zaino di vie classiche, nuove aperture, prime ripetizioni, vittorie nelle più prestigiose competizioni."