venerdì 26 febbraio 2016

Lungo le tracce di Hermann Bull

La pagina di storia dell’alpinismo Himalayano che è stata scritta quest’oggi non può prescindere dal ricordo del grande Hermann Buhl, l’unico alpinista ad aver effettuato due prime assolute su altrettanti ottomila (Nanga Parbat e Broad Peak), il cui corpo riposa fin dal 1957 tra i ghiacci perenni del Chogolisa.

Hermann Buhl oggi avrebbe quasi 92 anni e se fosse vivo sarebbe sicuramente il primo a gioire. Si, proprio lui che nel luglio del 1953 capì che la vetta del Nanga Parbat era lì ad aspettarlo e quindi partì da solo per compiere una impresa inimmaginabile a quel tempo: solo un miracolo gli permise di tornare indietro.

Chissà cosa direbbe quest’oggi!!!! Chissà quanti ricordi e quanti aneddoti pensando a questa montagna che domina l’ansa del fiume Indo nel cuore del Kashmir in una posizione più defilata rispetto ai giganti del Karakorum. Una montagna che convive con il peso di grandi tragedie del passato; basti pensare al dramma dei fratelli Messner nel 1970 o alla più recente scomparsa di Karl Unterkircher anch’esso rimasto tra i ghiacci perenni dell’immensa parete Rakiot. Trentuno invece i decessi registrati prima della conquista del 1953. Sicuramene un cattivo biglietto da visita.

Il Nanga Parbat fino a poche ore fa era il penultimo dei “non saliti in inverno” ed è per questo che è divenuto assai appetibile per quel genere di alpinisti che non soffrono il freddo. E' doveroso ricordare  prima di tutto di coloro che in questi ultimi anni hanno studiato il percorso, tracciato la via e cercato di rendere concreta l’ascensione nella stagione fredda. Ricordiamoci di chi, Daniele Nardi in primis, ha lottato fino all’ultimo per raggiungere la vetta del Nanga Parbat nei mesi rigorosamente classificati come invernali. E’ grazie anche a loro se oggi il Nanga Parbat non è più un ottomila inviolato in questa stagione.

Il pensiero va poi ai due team che si sono accordati per unire la loro esperienza e consolidare la loro forza; Alex Txicom, Alì Sadpara e Simone Moro. Uno spagnolo, un pakistano e un italiano in cima alla montagna in inverno!!!! Cosa avrà pensato l’austriaco Hermann Buhl?

Il pensiero più grande è però per Tamara Lunger, la fortissima altoatesina di Lana che per poche decine di metri non ha raggiunto la vetta. L’alpinismo purtroppo si sa è spietato: magari batti traccia per tutta la salita e poi per qualche motivo (e lassù i motivi devono essere tanti) non arrivi in cima. Per le statistiche è come se fossi andato a fare un trekking ma alla faccia dei numeri io dico Bergheil Tamara, hai dimostrato di avere una forza che vale il doppio.

Che dire poi di Simone Moro? Come si può criticare una persona soltanto perché ha scelto l’alpinismo come professione nella vita? Avrà anche fatto il giudice in un reality… però ragazzi questo è uno che studiando il russo ha imparato anche ad essere più forte degli alpinisti dell’est, veri e propri specialisti del freddo e del gelo, questo è uno che ha salito quattro ottomila in inverno e sono tutte prime assolute.  Questo è uno che dice di aver chiuso con le invernali però chissà…. chissà se avrà la forza di dare uno sguardo al K2 …. l’ultima delle invernali. Magari ancora con Tamara Lunger che già conosce la strada avendola percorsa due anni fa….. chissà!!!!!

Chissà cosa penserebbe Hermann Buhl.

martedì 23 febbraio 2016

Panomax


Grazie alla segnalazione puntuale di Leandro S. ho scoperto PANOMAX, un portale dedicato alle webcam. Se volete avere la situazione meteo in tempo reale di alcune località (in questo caso la zona di Arabba) PANOMAX è il TOP!!! Grazie all'interessamento delle società che gestiscono gli impianti di risalita sono state installate due webcam: una a Portavescovo e una sul Bec de Roces.
L'altro giorno sciando a Portavescovo mi sono ricordato della webcam e l'ho salutata (erano le ore 9:00 esatte) ma poi ho abbassato le braccia troppo presto!!!!!
PS. Io sono quello nel cerchietto.

 Immagine delle 17:30 del 23 febbraio 2016

www.panomax.at

mercoledì 10 febbraio 2016

lunedì 1 febbraio 2016

Temperature anomale

Un risveglio con una bella sorpresa ricca di colori. Sorprende (in negativo) l'altezza della colonnina di mercurio (+11 al campo base). Che inverno pazzo!!!