"Spesso sprechiamo i superlativi attribuendoli con facilità, invece definire Luisa Iovane una fortissima alpinista è ancora riduttivo. Parlare con lei della sua vita è attraversare il periodo di trasformazione dell’alpinismo, dalla dura conquista dell’alpe scarponi ai piedi, alle quasi impossibili salite strapiombanti in scarpette leggere, ma è anche riavvicinarsi a un vero stile di vita, oggi forse difficilmente riproponibile, fatto di estati intere passate sulle Dolomiti a scalare, armati di puro, libero divertimento, regolato però da un’etica ferrea. Sorriso e rigore.Nata a Mestre nel 1960, fin da bambina percorre i sentieri di montagna, per iniziare a mettere le mani sulla roccia in falesia appena quattordicenne, avviandosi così a riempire il suo zaino di vie classiche, nuove aperture, prime ripetizioni, vittorie nelle più prestigiose competizioni."
lunedì 7 luglio 2014
Intramontabile
Testo di Michela Canova tratto dal blog altitudini.it
"Spesso sprechiamo i superlativi attribuendoli con facilità, invece definire Luisa Iovane una fortissima alpinista è ancora riduttivo. Parlare con lei della sua vita è attraversare il periodo di trasformazione dell’alpinismo, dalla dura conquista dell’alpe scarponi ai piedi, alle quasi impossibili salite strapiombanti in scarpette leggere, ma è anche riavvicinarsi a un vero stile di vita, oggi forse difficilmente riproponibile, fatto di estati intere passate sulle Dolomiti a scalare, armati di puro, libero divertimento, regolato però da un’etica ferrea. Sorriso e rigore.Nata a Mestre nel 1960, fin da bambina percorre i sentieri di montagna, per iniziare a mettere le mani sulla roccia in falesia appena quattordicenne, avviandosi così a riempire il suo zaino di vie classiche, nuove aperture, prime ripetizioni, vittorie nelle più prestigiose competizioni."
"Spesso sprechiamo i superlativi attribuendoli con facilità, invece definire Luisa Iovane una fortissima alpinista è ancora riduttivo. Parlare con lei della sua vita è attraversare il periodo di trasformazione dell’alpinismo, dalla dura conquista dell’alpe scarponi ai piedi, alle quasi impossibili salite strapiombanti in scarpette leggere, ma è anche riavvicinarsi a un vero stile di vita, oggi forse difficilmente riproponibile, fatto di estati intere passate sulle Dolomiti a scalare, armati di puro, libero divertimento, regolato però da un’etica ferrea. Sorriso e rigore.Nata a Mestre nel 1960, fin da bambina percorre i sentieri di montagna, per iniziare a mettere le mani sulla roccia in falesia appena quattordicenne, avviandosi così a riempire il suo zaino di vie classiche, nuove aperture, prime ripetizioni, vittorie nelle più prestigiose competizioni."
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