lunedì 17 marzo 2014

Pensieri

"Ci sono delle cose nella vita alle quali si dà moltissima importanza
ed il poterle realizzare un giorno,
riesce a regalarci un infinito senso di soddisfazione ed appagamento.
Purtroppo, non è detto si arrivi sempre
a fare ciò che si sogna e si vuole.
A volte accade per problemi veramente insuperabili, a volte forse
perchè era scritto che così non doveva essere, altre ancora invece
perchè non ci abbiamo neanche provato....." (Marco Anghileri)



Quante volte avrò fissato la parete Nord Ovest del Civetta quest'oggi? Forse dieci, forse cento, mille...
La guardo anche in questo preciso istante rischiarata da una possente luna mentre una scia di aereo sopra la linea di cresta, sembra disegnare una semplice cornice.
... come non lasciarsi invadere dai pensieri dopo una notizia così tragica, così dolorosa ma purtroppo così vera..
e allora ecco che penso a quel pomeriggio di settembre del 2012 quando in valle di San Lucano ho conosciuto Marco,
penso a quella stretta di mano e a quella mia certezza che si trattava della mano forte di un grande alpinista,
penso a quella sua salita solitaria della via Solleder -Lattenbauer nell'inverno di quel magico 2000,
penso al fatto che proprio grazie a lui e a quell'impresa ho scoperto e imparato la storia di quella grande parete,
penso a quel poster stropicciato che rubai ugualmente da una bacheca al termine di una sua serata, solo perché vi era disegnata la linea della via,
penso alla sua forza di volontà nel risollevarsi da un terribile incidente o a quell'altro, con la bicicletta e il tombino, raccontato con grande naturalezza,
penso al suo magico concatenamento nell'estate del 2000,  alle vie di Cassin e alle sue salite notturne.
penso al dolore che anche lui ha provato per la perdita di un fratello,
penso a quella serata in valle di San Lucano e a quei pochi minuti che sono bastati per condividere una scaletta,
penso a quel quadro dietro la porta della locanda in valle di San Lucano e a quell'ispirazione per la solitaria della Via dei Bellunesi,
penso alle sue rinunce, a volte per colpa di un fornelletto a gas, a volte per il rispetto delle grandi montagne,
penso alla suo modo di vivere l'alpinismo, sempre in sordina, sempre in punta di piedi,
penso ai suoi amici, alla sua famiglia e ai suoi figli sempre troppo piccoli per crescere senza un papà...
...penso, penso, penso... e riguardo dalla finestra cercando nuovamente con lo sguardo la scia di quell'aereo che ormai si è dissolta; nel cielo, sopra il Civetta, rimane una possente luna e una miriade di stelle.
Buone salite Marco.

2 commenti:

  1. Che parole emozionanti, Gianpa!
    Credo sia davvero così la vita, una lunga catena di attimi.
    Sta a noi la consapevolezza che ognuno di essi è prezioso proprio perché unico ed irripetibile.
    Ciao, Sabry*

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