domenica 18 agosto 2019

Nel regno di Fanes

Ci sono diverse porte per entrare nel Regno di Fanes, il magnifico altopiano  dolomitico raccontato da Karl Felix Wolf verso la fine dell'800. Si può varcare la soglia salendo da sud al Col de Locia oppure dal punto cardinale opposto percorrendo la strada forestale che si inerpica da Pederù. Ci sono poi altri accessi come ad esempio il Passo di Sant'Antonio salendo dal paese di La Valle oppure, per chi sceglie il versante Ampezzano, dall'omonima valle di Fanes, incontrando il Lago di Limo tanto per gradire. Per i più arditi c'è poi il ripido e faticoso sentiero 17 che sale da Travenanzes sotto gli occhi delle Tofane ma  una volta raggiunta la cresta ti ripaga di tutte le fatiche. 
Ecco, per entrare attraverso queste porte non ci sono chiavi particolari, esiste solo una combinazione fatta di due parole: rispetto e silenzio. Ma a volte purtroppo non esistono regole e quindi tutti si comportano a modo loro, del resto gli unici guardiani di questi luoghi sono le marmotte.
In una giornata quasi settembrina ho voluto percorrere un altra porta per raggiungere il Regno di Fanes che è quella della Val de Medesc che si affronta partendo dalla Val Badia. Un vallone bellissimo che ha evocato in me l'utilizzo delle pelli di foca nella stagione propizia. Raggiunta la forcella o il Jou come si dice dalle nostre parti e varcata quindi la soglia, si apre un mondo che sa di autentica magia. Il castello del Re di Fanes è qui e, sempre con il permesso degli unici guardiani del Regno, una volta che ci sei entrato ti viene voglia di percorrere le stanze del maniero per aprire più finestre possibili ed  ammirare lo spettacolo.  

a fine giornata uno sguardo ancora verso il Sass dla Crusc 
e il Gruppo Lavarella Conturines 

Forcella de Medes. Sullo sfondo il Sasso delle Nove

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