martedì 28 ottobre 2014

Rincorsa verso un tramonto

L'ufficio di Pieve è un bell'ufficio: è colorato, funzionale e comodo. Pensate che la distanza misurata con il laser tra il portone d'ingresso e il campanile della parrocchiale è di 43,20 metri. 
Al suo interno, sulle pareti, c'è una foto di Pieve in primo piano con il Civetta sullo sfondo che risale secondo una mia indagine al 1929 o forse al 1930. C'è poi una grande immagine del Castello di Andraz con tanti larici ingialliti, una altrettanto grande della croce sulla Civetta all'alba ed altre più piccole ma disposte in modo ordinato che ricordano l'alternarsi delle stagioni. C'è anche una foto del Gruppo del Sella sul calendario del mese di ottobre che non vorrei mai cambiare.
Essendo però al piano terra, non permette di vedere le montagne dalla finestra e questo è da considerare, a mio avviso, una cosa del tutto normale.
Lunedì però è scattata una molla e la giornata successiva è stata organizzata in modo diverso fin dal mattino. Poco prima del tramonto è bastato un giro di chiave e un cartello prestampato da appendere alla porta: siamo impegnati fuori ufficio!!!
La rincorsa lungo la vertical del Col di Lana è stata costante ed ininterrotta ma meno veloce di quanto avrei pensato; è stata sufficiente comunque per arrivare in tempo per assistere ad un nuovo tramonto in queste giornate di vero autunno. Uno spettacolo che si ripete ma che regala emozioni sempre diverse. Verso il Belvedere di Portavescovo il sole sembrava salutare a due mani, le Tofane per pochi attimi parevano infuocate ma pronte a lasciare spazio ad una sequenza di colori che pareva uscita dalla tavolozza di un artista perfetto.
Alle 18:00 eravamo nuovamente al nostro posto ma solo per prendere le chiavi di casa e un paio di monete necessarie per rimarginare il sudore in uno dei due bar del paese.




1 commento: