sabato 26 aprile 2014

Primavera senza eguali

L’ultimo cumulo di neve ancora presente al campo base si è sciolto; i fili d’erba che si erano risvegliati sotto la coltre, sembrano quasi reclamare per questo forzato ritardo.  Non trattandosi di nevicate tardive, quella di ieri dunque è sicuramente una data da segnare sul calendario.
Ovunque si vada nei dintorni, lungo strade comunali, sentieri nel bosco o semplicemente attraverso i prati, si notano i danni causati dalle nevicate del difficile inverno.
Alberi sradicati ma anche numerose conifere sempreverdi con il cimale spezzato, cortecce estirpate da ungulati (ma non solo) in cerca di linfa vitale, il tutto ad altezze dal suolo inimmaginabili ed impossibili senza la presenza di un importante spessore di neve. 
Carcasse di animali maleodoranti e pietosamente inguardabili anche da lontano, muri a secco lungo le strade divelti dalla spinta inesorabile della massa nevosa, smottamenti ed erosioni in particolar modo nei tratti di terreno riportato, lungo le vie di comunicazione a vari livelli, asfalti rialzati, quasi estirpati accanto a barriere contorte, rovinate e fuori asse.
Accanto alla strada del fondovalle una valanga, si proprio una valanga, portando con sé la vegetazione incontrata lungo il suo cammino ha piegato il ponte sul Cordevole costruito in ferro, cemento e tavoloni di larice. Veramente una brutta immagine.
Molti “tablei” non hanno retto il peso della neve; alcuni si sono adagiati o meglio inginocchiati, altri non hanno sopportato la spinta dinamica della valanga.
Le linee elettriche o telefoniche aeree spesso sono ancora a terra, dei ferma neve divelti si è invece occupata ampiamente la stampa riuscendo ad attirare un minimo di attenzione.
Nel cimitero del paese le croci in ferro battuto si sono piegate, i pochi marmi ancora rimasti  nel campo santo dove questa pietra è ormai stata bandita da una ordinanza, si sono spezzati.
Dopo un inverno difficile, assistiamo però ad una primavera senza eguali dove non solo le gemme si schiudono (come sempre del resto) ma anche la mano dell’uomo è costretta ad attivarsi come non mai per rimarginare le numerose ferite. Anche la natura dovrà prodigarsi con forza per ricercare un equilibrio perduto.

 Ponte sul Cordevole in località "Plàn de Là"

 Strada comunale Pieve - Salesei di Sotto

"Tablè" crollato sotto il peso della neve

1 commento:

  1. proprio così, adesso si vedono i postumi della "gran nei"..ci burt

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