giovedì 7 marzo 2013

Cinquantesimo

"Al mattino mi sento le ossa rotte per la mancanza di sonno: Ma sopra, nelle prime luci del sole, brilla la cornice di neve della vetta. Sembra argento, di uno splendore seducente. E' lassù che vogliamo arrivare. Ancora quattro lunghezze di corda, centodieci metri...
La cima!
Toni Hiebeler, Ignazio Piussi, Giorgio Redaelli. Ci abbracciamo nel silenzio assoluto. Mi sento un nodo alla gola e non riesco a dire nulla. Sono semplicemente felice. E tale volevo essere.
Abbiamo raggiunto la deserta cima della Civetta alle ore undici del 7 marzo 1963, ottavo giorno di arrampicata sulla via Solleder-Lattembauer (prima assoluta invernale) e siamo discesi a sud per l'innevatissima via ferrata Tissi, senza alcun aiuto esterno, siamo giunti a Listolade alle ventidue, ed ivi abbiamo incontrato alcuni amici.
E' stato solo lì che abbiamo appreso che la voce misteriosa da me udita era quella di Roberto Sorgato che assieme a Natalino Menegus e Marcello Bonafede ha, a sua volta, compiuto la scalata invernale, dal 4 al 7 marzo, senza che noi sapessimo che egli si trovava sulla nostra parete, giungendo in vetta la stessa sera, Si tratta di una grandiosa impresa"
Toni Hiebeler dal libro "Civetta - La soglia dell'impossibile - Vincenzo Dal Bianco - Nuovi Sentieri ed."

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